- La strada non è una pista
Il 2020 dei monopattini elettrici: i numeri in Italia e alcuni spunti dall’Europa
I monopattini elettrici continuano a fare (tristemente) notizia: il 9 febbraio 2021 infatti si è registrato il secondo decesso di un conducente di monopattini, a Genova. La donna, di 35 anni, è stata urtata e poi investita da un tir sulla strada di ritorno a casa dopo aver accompagnato la figlia di 6 anni a scuola.
Il 2020 è stato l’anno in cui è terminata in Italia la sperimentazione riguardate la micromobilità, e che ha visto il via libera alla circolazione sulle strade di monopattini elettrici privati e di società di sharing. Abbiamo già scritto sul nostro blog dei tanti dubbi che riguardano il tema e di come ci sia ancora confusione, anche a livello legislativo, su come si debbano gestire le dinamiche che si vengono a creare quando sono coinvolti i monopattini elettrici.
I sinistri nel 2020
Una cosa è certa: i monopattini non sono un mezzo sicuro. Le ruote piccole, gli impianti frenanti di dubbia efficacia e l’approccio tendenzialmente spericolato dei conducenti, non aiutano a far sì che questi veicoli si mescolino in maniera fluida e sicura sulle strade con gli altri mezzi e utenti.
Nel 2020 sono stati 123 gli incidenti gravi registrati dalla polizia stradale, a cui va aggiunto un sinistro mortale avvenuto a giugno.
La causa principale dei sinistri registrati è la caduta autonoma dovuta a ribaltamento senza urto contro ostacoli fissi, che conferma la teoria che i monopattini siano dei mezzi instabili e molto più suscettibili alle insidie delle strade come buche e avvallamenti. Come seconda causa di incidenti ci sono scontri frontali e laterali, spesso agli incroci a causa di mancate precedenze, e infine gli scontri con ostacoli fissi.
Questi numeri però rappresentano solo i sinistri registrati, quindi quelli in cui sono intervenute le forze dell’ordine o i soccorsi. Il portale ASAPS però ipotizza che siano centinaia i sinistri passati in sordina, magari con lesioni minori.
Spunti dai paesi Europei
I problemi sollevati dalla circolazione dei monopattini elettrici non sono però una prerogativa prettamente italiana.
Nei Paesi Bassi è tutt’ora vietata la circolazione dei monopattini elettrici come li conosciamo: l’unico mezzo assimilabile ad un monopattino, e che può circolare, ha in realtà le dimensioni e la struttura simili ad una bici, ma senza pedali e sellino, con una pedana su cui stare in piedi. Tutti i mezzi a propulsione elettrica senza pedali sono omologati alla categoria degli scooter con motore a scoppio, quindi sono soggetti ad esami più severe riguardanti l’affidabilità e la sicurezza.
In Germania invece il DVR, il consiglio sulla sicurezza stradale tedesco , ha pubblicato, nel giugno scorso, 11 raccomandazioni per migliorare la sicurezza dei monopattini elettrici. Le raccomandazioni riguardano sia gli utenti, che dovrebbero superare un test di guida come per lo scooter per poter utilizzare i monopattini, sia per i veicoli, che dovrebbero essere più visibili con frecce luminose direzionali e catarifrangenti.
Altre raccomandazioni riguardano le aziende di sharing: la velocità massima per i mezzi da noleggiare dovrebbe essere abbassata a 10/15 km/h e soprattutto dovrebbe essere cambiato il sistema di conteggio del costo del noleggio. Un passaggio da una tariffa oraria a una tariffa a percorrenza eviterebbe probabilmente situazioni di guida pericolosa degli utenti, che attualmente per non pagare costi aggiuntivi prendono più rischi per raggiungere la destinazione in meno tempo.
L’Austria sta affrontando un momento di seria difficoltà nella gestione dei monopattini elettrici: nel 2019 sono stati ben 1200 le persone coinvolte in sinistri e ospedalizzate. Per far fronte a numeri così alti, l’ente di sicurezza stradale austriaco KFV ha fatto una ricerca sul comportamento reale dei conducenti dei monopattini elettrici, testando poi in un circuito le effettive capacità frenanti dei veicoli.
Ne è risultato che le prime cause di sinistri sono velocità alta, distrazione, mancata precedenza, abuso di alcol e sottovalutazione della situazione di pericolo e della superficie stradale. E per quanto riguarda la sicurezza dei mezzi, solo 1 monopattino su 5 ha superato la soglia minima di arresto di riferimento richiesta dalla legge per le bici.
Per concludere, in Belgio l’associazione di consumatori Test-Achats / Test Aankoop ha testato i monopattini elettrici più venduti per stilare una classifica e consigliare il migliore agli utenti. L’indagine è stata effettuata con test su strada e in laboratorio ed il risultato incredibile è stato che alla fine non esiste un modello consigliato rispetto ad altri. Anzi, un portavoce dell’associazione ha dichiarato letteralmente “vi sconsigliamo di portare a casa un monopattino elettrico. Se davvero volete investire in una soluzione per la mobilità, vi raccomandiamo di comprare una bici o una bici pieghevole”.
I monopattini elettrici sono quindi un mezzo che sconsiglieremmo di utilizzare. Ma se proprio si dimostra necessario, il consiglio è quello di cercare una copertura assicurativa adatta, come una polizza infortuni e una RC del capofamiglia, di utilizzare la massima attenzione e soprattutto di rivolgersi a noi di MG in caso di sinistro.