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Incastrato con il SUV in una strada stretta, non ottiene il risarcimento

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Un mese fa avevamo presentato un altro esempio di come la presenza di ostacoli non segnalati che concorrono a causare un incidente non siano sempre un motivo valido di risarcimento.

 

L’esperienza giudiziaria ormai è concorde sul considerare di massima importanza l’atteggiamento del conducente nei sinistri, anche in presenza di ostacoli o imprevisti. E lo dice anche il codice della strada all’art. 140, il “Principio informatore della circolazione”:

 

“Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale”

 

 

Concetto riassumibile nel principio di prevenzione e di cautela massima. Ovvero che il conducente, oltre a dover rispettare le regole del Cds, deve sempre avere un comportamento più prudente di quello imposto dalla legge. O comunque fare il possibile per non mettersi nei guai o creare situazioni di pericolo per sé o gli altri utenti della strada.

 

Per esempio, se il limite è 50km/h in una strada, sta a chi guida il dovere di mantenere una velocità inferiore in caso le condizioni di sicurezza non permettano un controllo totale sul proprio veicolo e sugli accadimenti attorno ad esso.

 

 

Il caso del SUV incastrato

 

auto incastrata

 

In questo caso un conducente a bordo di un SUV di grossa taglia si è addentrato nelle vie strette di un borgo medievale, rimanendovi incastrato e procurandosi dei danni cercando di uscirne. La larghezza delle strade non era segnalata con alcun cartello ma questo, secondo la Cassazione, non è un motivo valido per avere ragione ed ottenere un risarcimento dal Comune, che non aveva segnalato il pericolo.

 

 

Secondo i giudici appare addirittura superflua la segnaletica, in quanto la conformazione delle strade è chiaramente pericolosa, con strettoie, curve a gomito e salite:

 

“ Ne deriva che l’apposizione della segnaletica risulta addirittura superflua e la sua mancanza non riveste contributo causale di sorta al verificarsi dell’allegato evento lesivo”

 

 

La Cassazione, per il principio di cui sopra, sancisce quindi come l’automobilista avrebbe dovuto intuire il pericolo e la difficoltà nell’addentrarsi nel borgo con un auto di grandi dimensioni, dato che appariva un’impresa difficile anche con una normale utilitaria.

 

 

È così il comportamento imprudente del conducente a causare il danno, sollevando il Comune dalla responsabilità su quel sinistro.