• La sicurezza dei nostri figli non è un gioco

Il trasporto sicuro dei bambini in bici

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Quando il bel tempo e il tepore delle giornate primaverili prende il posto dei freddi pomeriggi invernali, siamo molto più tentati di usare la bici per andare a lavoro, fare qualche giro coi bimbi o per portarli a scuola. Usare la bici, si sa, fa bene alla salute, all’ambiente e aiuta a scaricare lo stress quotidiano del lavoro. Aiutare i propri figli ad utilizzare la bici sin da piccoli è un’ottima abitudine, ma quando sono ancora nell’età da dover essere trasportati, poniamo la giusta attenzione ad utilizzare gli strumenti corretti?

Gli accorgimenti da seguire non sono numerosi e sono molto semplici. Il mercato poi offre delle valide alternative al trasporto del bambino sul seggiolino della bici. Vediamo assieme quindi come accertarsi di essere in regola con le norme del codice della strada e come possiamo rendere sicuri i nostri quotidiani spostamenti in bici con i bimbi.

Il codice della strada

La legge è esplicita e norma il trasporto dei bambini in maniera chiara all’art. 182, comma 5 del Codice della Strada:

“È vietato trasportare altre persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito e attrezzato. È consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni di età, opportunamente assicurato con le attrezzature, di cui all’articolo 68, comma 5”.

L’articolo qui citato specifica infatti che:

“I velocipedi possono essere equipaggiati per il trasporto di un bambino, con idonee attrezzature” che devono rispettare precise caratteristiche di costruzione ed essere omologate secondo le norme europee vigenti.

I bambini possono essere quindi trasportati fino agli 8 anni di età, poi però devono cominciare ad utilizzare una bicicletta adatta alla loro statura. A tutela della sicurezza dei bimbi alle prese con i primi giri in bici, il c.d.s. permette al minore di dieci anni di circolare in doppia fila fuori dai centri abitati, a patto che questo proceda alla destra di un maggiorenne. Ovviamente consigliamo di far pedalare i bambini sulle strade o le piste ciclabili solo quando hanno una certa confidenza nell’utilizzare il loro mezzo. Nel frattempo possiamo portarlo con noi utilizzando un seggiolino, una cargobike o un carrellino.

Il seggiolino

La prima soluzione a cui si pensa quando si vuole trasportare il proprio bimbo in bici è il seggiolino, di cui ne esistono due tipologie: quello da agganciare in posizione anteriore e quello invece da agganciare in posizione posteriore.

Il seggiolino anteriore può portare un bambino di massimo 15kg di peso e si fissa tra il manubrio ed il conducente. Si può fissare al telaio, al piantone dello sterzo o al manubrio ed è pensato anche per garantire al guidatore una buona visibilità: è quindi basso e compatto e, per tale motivo, con la crescita del bimbo è necessario cambiarlo con un seggiolino da montare dietro la sella.

I seggiolini posteriori ricordano di più quelli da auto: hanno uno schienale alto che protegge anche la testa da eventuali scossoni laterali, le pedane sono regolabili, generalmente molto ampie e con dei cinturini di sicurezza per i piedi, in maniera da evitare che un piede del bimbo possa accidentalmente finire tra i raggi delle ruote. Questi seggiolini reggono fino a 25kg di peso e per legge possono essere usati al massimo con bambini di 8 anni di età.

In entrambi i casi il seggiolino dev’essere omologato e rispettare le caratteristiche di costruzione dettate dalle norme europee UNI EN 14344:2005. Noi consigliamo inoltre di abituare i bambini a portare il casco già da piccoli, indipendentemente dal tipo di seggiolino o rimorchio e nonostante la legge non ne faccia un obbligo.

Alternative al seggiolino

Esistono delle alternative meno comuni al classico seggiolino, che capita di vedere nelle grandi città o nei paesi del nord Europa. Il carrellino da attaccare alla bici, la cargobike o il rimorchio con i pedali sono tre soluzioni per rendere possibili gli spostamenti in bici con uno o più bambini.

Il carrellino è una struttura con due ruote che si aggancia alla forcella posteriore della bici: solitamente è costituita da una copertura richiudibile che la fa sembrare una piccola tenda su due ruote. È un mezzo molto comodo per il bambino, che è protetto dall’aria e dalle intemperie e può distrarsi con dei giochi o addirittura dormire. Il carrellino è la soluzione preferita dai genitori avventurosi che si cimentano nei viaggi in bici con i figli al seguito, ma troppo piccoli per poter pedalare.

La cargobike invece è un tipo di bici costruita appositamente per avere in posizione anteriore o posteriore un grande ripiano chiuso per trasportare materiale o bambini, a seconda del telaio e dell’allestimento. Le cargobike sono decisamente rare in Italia: sono diffusissime nei paesi del nord Europa dove c’è una grande attenzione alla mobilità nei centri urbani e dove non ci si arrende nemmeno davanti a freddo o neve.

Il rimorchio con pedali, chiamato anche cammello, è invece un’appendice dotata di sellino, pedali e manubrio che va agganciata al telaio della bici. Il bambino così può prendere confidenza con la bici, cominciando a pedalare e a misurarsi con la realtà della circolazione stradale.

Nel caso del carrellino e del rimorchio la lunghezza complessiva di bici e appendice non deve superare i 3 metri. La larghezza massima non deve essere oltre i 75cm e l’altezza oltre 1 metro. Dato che sono due strumenti che vengono aggiunti alla bici e che quindi normalmente un automobilista non si aspetta di vedere, carrellino e rimorchio devono essere ben visibili ai lati e posteriormente, aggiungendo qualche luce alle già presenti bande catarifrangenti.

Al di là del mezzo che preferiamo per trasportare i nostri bambini, dobbiamo sempre essere guidati dalla prudenza e dal buon senso quando ci muoviamo per le strade in bici. Il ciclista è molto vulnerabile ed esposto alle lesioni in caso di incidente, quindi preferiamo sempre strade con la pista ciclabile o poco trafficate: allungare di qualche minuto il percorso vale decisamente il rischio minore di sentirsi sfrecciare le auto a lato a tutta velocità.