Che cos’è il concorso di colpa?

Il concorso di colpa è la definizione di responsabilità concorrente, paritaria o meno, delle persone coinvolte in un sinistro. Viene stimata e misurata in percentuale e, secondo tale misura, indica anche la parte di risarcimento spettante a ciascuna parte coinvolta

Perché è importante per il risarcimento

Il concorso di colpa rappresenta un concetto cruciale quando si tratta di stabilire la responsabilità in caso di sinistri stradali. Questa definizione di responsabilità concorrente, misurata in percentuale, rivela la quota di risarcimento spettante a ciascuna parte coinvolta nell’incidente. Sebbene possa sembrare un concetto semplice, la sua applicazione richiede un’esplorazione dettagliata e talvolta complessa delle circostanze coinvolte.

Nel caso in cui la responsabilità del sinistro sia suddivisa equamente al 50% tra le parti coinvolte, si parla di concorso di colpa paritario. Questa situazione di parità è la base di partenza per valutare e assegnare la responsabilità effettiva del sinistro. Fino a prova contraria, si presume che entrambe le parti abbiano contribuito ugualmente a causare il danno.

Tuttavia, il concorso di colpa può anche manifestarsi in modo diseguale, con una distribuzione variabile della responsabilità tra i partecipanti. Questa suddivisione avviene dopo perizie approfondite e indagini dettagliate. Il Codice Civile, all’articolo 2054 sulla circolazione dei veicoli, stabilisce questa presunzione di concorso di colpa in caso di collisione tra veicoli.

È importante affrontare il concetto di concorso di colpa con attenzione, specialmente quando si tratta di comunicarlo alle parti coinvolte nell’incidente. Una falsa percezione è quella che se l’altro conducente ha violato una norma del Codice della Strada, la colpa sia esclusivamente sua. La realtà è spesso diversa, poiché molteplici fattori contribuiscono all’incidente e talvolta entrambe le parti condividono la responsabilità.

La corresponsabilità con le conseguenze dei danni

Un aspetto interessante è quando si attribuisce una corresponsabilità a un danneggiato non tanto per l’interferenza nella dinamica dell’incidente, ma per le conseguenze delle sue azioni. Ad esempio, l’omissione di indossare correttamente i dispositivi di sicurezza come casco e cintura.

Nel nostro blog, abbiamo esaminato sentenze che illustrano questa dinamica. In una situazione, ad esempio, le lesioni al volto conseguite all’urto con l’interno dell’auto a causa del mancato utilizzo delle cinture di sicurezza hanno originato una corresponsabilità in capo a chi non le ha indossate correttamente.

Anche l’utilizzo di un casco non omologato può determinare una corresponsabilità. In un caso, un passeggero motociclista ha subito lesioni a volto e denti indossando un casco non omologato. La Corte Suprema ha stabilito che l’uso di un casco non omologato può contribuire alla responsabilità nel sinistro stradale, ovvero ad aggravare le conseguenze che pertanto vanno attribuite a chi non ha utilizzato correttamente i presidi di sicurezza come casco e cinture.

Questi casi dimostrano che ogni situazione richiede un’analisi approfondita per determinare la corretta percentuale di colpa. Il concorso di colpa non è solo una questione di attribuzione della colpa, ma anche di giustizia nell’assegnazione del risarcimento in base alle responsabilità effettive.

L’effetto sul premio RC auto

Per concludere ricordiamo come la legge 4 del 2 aprile 2007, conosciuta come legge Bersani, ha apportato ulteriori dettagli riguardo alle classi di merito in relazione alle percentuali di concorso di colpa. Se la propria responsabilità è inferiore o uguale al 50%, la classe di merito rimane invariata. Tuttavia, se nel corso di 5 anni si verificano diversi sinistri e la somma delle percentuali di responsabilità supera il 51%, scatta l’aumento della classe nel sistema bonus/malus.

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