- La strada non è una pista
Velocità massima e velocità pericolosa
Se facessi un sondaggio e chiedessi ad un campione di automobilisti italiani cosa si intende per velocità pericolosa, sono sicuro che la risposta sarebbe: “quella un pochino sopra la massima consentita”. Ovvero se il limite indicato dalla segnaletica fosse di 50 km/h, avremmo tutti la sensazione che una velocità pericolosa si aggira oltre i 70 km /h.
Niente di più sbagliato! La velocità pericolosa è quella sicuramente entro il limite massimo di velocità imposto dalla segnaletica e dal Codice della Strada. Entro questo limite, l’automobilista diligente e prudente, procede in funzione delle condizioni di tempo, luogo, visibilità, traffico, etc. Un esempio? Se ci trovassimo all’interno di un centro abitato, il cui limite di velocità è 50 km/h ma in prossimità di un attraversamento pedonale prospicente una scuola elementare in orario di uscita, quale potrebbe essere una velocità pericolosa?
La Cassazione con la pronuncia 4423/2016 della IV Sezione Civile ricorda che le norme sulla circolazione stradale impongono severi doveri di prudenza e diligenza proprio per fare fronte a situazioni di pericolo, anche quando siano determinate da altrui comportamenti irresponsabili, la fiducia di un conducente nel fatto che altri si attengano alle prescrizioni del legislatore, se mal riposta, costituisce di per sé condotta negligente.
Per dirla secondo un più datato, ma pur sempre attuale orientamento di Cassazione (cfr. Cass., sent. n. 46818/2014), in tema di responsabilità colposa da sinistri stradali, il conducente ha l’obbligo di tenere un comportamento prudente ed accorto, prevedendo anche le imprudenze altrui ragionevolmente prevedibili.
Insomma non basta essere rispettosi delle regole. Dobbiamo prevedere le imprudenze altrui per andare esenti da colpe!