Stefano Broserà

Nel corso degli ultimi mesi, mi sono sentito dire, diverse volte e da più di una persona, e diverse volte io stesso l’ho detto ad altri. “Ho fatto solo il mio lavoro”. Queste semplici parole, mi hanno portato a riflettere sul significato più profondo che si nasconde dietro a questa risposta data,
solitamente, in seguito a un ringraziamento.


Ma partiamo dal principio. Abbiamo un problema, una necessità, una esigenza. E ci mettiamo alla ricerca di un professionista, di un tecnico, di un consulente, affinchè possa gestire e risolvere quel problema, quella necessità o quella esigenza.


A volte si tratta di problemi più semplici altre volte invece, di tematiche molto più complesse e difficoltose. Ma, che si stia parlando di cose semplici o complicate, c’è un punto importante anzi, fondamentale, da sottolineare. Già, perchè se ci rivolgiamo a un professionista è perchè noi non abbiamo le competenze, non abbiamo gli strumenti, oppure più banalmente, non abbiamo voglia o tempo per gestire autonomamente quella rogna.


E allora cerchiamo online, chiediamo ai nostri amici, parenti e conoscenti se conoscono qualcuno che potrebbe fare al caso nostro per risolvere quel problema e, in un modo o nell’altro, troviamo il contatto che pensiamo possa risolvere. Ci rivolgiamo al professionista, a volte con qualche iniziale perplessità, ma sappiamo che è l’unica strada percorribile.


Il professionista a cui ci siamo rivolti ci chiede tutte le informazioni a lui necessarie per comprendere ogni aspetto della vicenda che gli abbiamo sottoposto, e dopo qualche ora, qualche giorno o a volte anche dopo diversi mesi, a seconda della complessità e dei tempi tecnici necessari, la nostra annosa questione è risolta.


A questo punto siamo sollevati, felici, ci siamo tolti dalla testa un pensiero, e quindi vogliamo ringraziare chi ci ha risolto la problematica. “Grazie, grazie davvero, non so come avrei potuto fare senza il suo aiuto”. E il nostro interlocutore, ricambiando alla nostra gentilezza, ci risponde con la fatidica frase “Ho fatto solo il mio lavoro”.


Ecco però, questa persona, non ha fatto “solo” il suo lavoro. Ha fatto il suo lavoro, certo. E l’abbiamo anche pagata per l’aiuto che ci è stato dato. Certamente, ci mancherebbe altro.

Ma ricordiamoci che noi da soli non saremmo riusciti a gestire la cosa in autonomia o quantomeno non avremmo raggiunto in modo così eccellente il risultato oppure ancora, ci avremmo impiegato risorse e tempo che, dando incarico a un professionista, abbiamo invece potuto certamente impiegare in modo più proficuo e redditizio.

Credo che il lavoro di tutti vada non solo rispettato, ma che vada, anche, riconosciuto il valore. Il valore è fondamentale, ma è sempre quel “dietro le quinte” che in pochi o nessuno, riescono a vedere negli altri.


Dietro a un professionista ci sono anni di studi, impegno, fatica, notti insonni e poi ancora soldi spesi in formazione, corsi di aggiornamento, e molto molto di più. Certo, questo non vale proprio per tutti tutti, ma questo è un altro discorso.


Mi viene in mente una storia, che mi è stata raccontata anni fa:

“Un tecnico viene chiamato a risolvere il problema di una grande nave container ferma in un porto per un guasto. La nave non vuole partire e tutto l’equipaggio ha già tentato, invano, di risolvere il problema con diverse soluzioni. Alla fine il tecnico chiamato da lontano arriva, si dirige con fare sicuro verso la sala comandi, apre il pannello del quadro motori, stringe due viti e richiude il tutto. I motori ora si accendono con vigore, e la grande nave è pronta per partire.
<<Sono dieci mila euro>>, esclama il tecnico. Risponde il comandante: <<Ma come, dieci mila euro per aver stretto due viti? non le sembra un pò esagerato?>>.
<<No, non sono dieci mila euro per aver stretto due viti, ma per tutti gli anni di studio e l’esperienza che mi hanno consentito di sapere con sicurezza quali viti stringere>>”.


Le competenze si pagano. La qualità si paga. Anche in tempi di crisi, investite in formazione, migliorate sempre le vostre competenze e la vostra professionalità e, ne sono certo, sarete sempre un passo avanti rispetto ai vostri competitor.

Questo primo articolo del mio Blog, oltre che una riflessione che volevo condividere, vuole essere anche un sentito GRAZIE a Pierluigi, Francesca e Luca.