• De iure condito
  • Bonus & Malus

Tabelle di Milano o tabelle Ania? Al Senato, l’ardua sentenza

2 minuti

industria-decima-aulaIl 15 ottobre la Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza nr 20895, ribadisce la vocazione nazionale delle Tabelle del Tribunale di Milano per il risarcimento del danno non patrimoniale da fatto illecito. Attribuisce loro la qualifica di strumento di congruità ed equità a livello nazionale. Questa la massima:

nella liquidazione del danno non patrimoniale, quando manchino criteri stabiliti dalla legge, non è  consentita la liquidazione equitativa c.d. pura, che non faccia riferimento a criteri obiettivi di liquidazione del danno che tengano conto ed elaborino le differenti variabili del caso concreto. Per garantire non solo un’adeguata valutazione delle circostanze del caso concreto, ma anche l’uniformità di giudizio a fronte di casi analoghi, tra i criteri in astratto adottabili deve ritenersi preferibile il riferimento al criterio di liquidazione predisposto dal Tribunale di Milano al quale la Suprema corte, in applicazione dell’articolo terzo della Costituzione, riconosce la valenza, in linea generale, di parametro di conformità della valutazione equitativa del danno non patrimoniale alle disposizioni di cui agli articoli 1226 e 2056 C.c., salvo che non sussistano in concreto circostante idonee a giustificarne l’abbandono” .

Ciò nonostante, nell’audizione alla Commissione Industria di Palazzo madama  del 22 ottobre il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, annuncia possibili cambiamenti al testo del DDL Concorrenza approvato alla Camera, con particolare riguardo al settore RC auto. Il attualmente in iter prevede che la tabella unica nazionale per il risarcimento delle lesioni di non lieve entità prevista dall’art 138 del Codice delle Assicurazioni, D.Lgs 209/2005 sia redatta, tenuto conto dei criteri di valutazione del danno non patrimoniale ritenuti congrui dalla consolidata giurisprudenza di legittimità. Sul punto così riferisce il ministro: “E’ un intervento atteso da anni e particolarmente complesso di conseguenza, qualunque intervento migliorativo da parte del Senato è benvenuto.”

All’indomani dell’approvazione alla Camera del testo del DDL, l’Associazione Nazionale delle Compagnie Assicurative aveva subito dichiarato che con tale formulazione non sarebbe stato possibile ridurre le tariffe RC auto. Qualcuno, evidentemente, c’è cascato subito!