- La strada non è una pista
Smartphone e guida
Smartphone e guida sono due cose che di certo non possono andare d’accordo: non serve fare dei ragionamenti complessi per capire quanto sia pericoloso distrarsi mentre si guida, soprattutto se ci si distrae guardando il cellulare.
Oggigiorno difficilmente riusciamo a staccarci dalle tecnologie che siamo abituati ad avere sempre a portata di mano e spesso nemmeno quando siamo alla guida riusciamo a rinunciare al telefono, mettendoci così in una situazione di grave pericolo.
Secondo una ricerca dell’ACI – Automobile Club d’Italia addirittura 3 incidenti su 4 sono causati da distrazione e lo smartphone dà praticamente infinite possibilità per spostare gli occhi dalla strada: chiamate, sms, Whatsapp, mail e social media fanno costantemente suonare i nostri telefoni, richiamando di continuo la nostra attenzione. La situazione di pericolosità che si crea prendendo in mano un cellulare è data da due fattori:
- Non avere entrambe le mani sul volante per poter far fronte ad eventuali ostacoli
- La nostra attenzione e la nostra vista non sono focalizzate sulla strada.
Dobbiamo tenere ben in mente che se siamo alla guida e rivolgiamo lo sguardo allo schermo del nostro telefono, continuiamo ad avanzare con la nostra auto. E tanto più veloce andiamo, tanta più strada percorriamo nel lasso di tempo che non guardiamo davanti a noi. Se per esempio guardiamo il cellulare per 4 secondi mentre andiamo a 50km/h, percorriamo in quel tempo 60 metri come se avessimo gli occhi bendati. Ipotizzando invece di guardare il telefono per controllare i social network mentre siamo in autostrada a 100km/h, percorriamo in quei 15/20 secondi che ci distraiamo una lunghezza equivalente a 5 campi da calcio. E quante cose possono succedere in quello spazio?
Chi non rispetta le disposizioni dell’art. 173 del codice della strada è punito con una sanzione amministrativa che va da 161€ a 646€ e una decurtazione di 5 punti dalla patente e, in caso di recidiva nei due anni successivi, è prevista la sospensione della patente da 1 a 3 mesi. Da quest’anno però le sanzioni dovrebbero inasprirsi: la sospensione della patente può essere applicata da subito e c’è anche la possibilità, per ulteriori verifiche e controlli, che la polizia stradale disponga il sequestro del telefono.
Sono molte le campagne di sensibilizzazione lanciate in tutto il mondo negli ultimi anni, in cui c’è stato un aumento vertiginoso dell’utilizzo degli smartphone.
In Italia l’ACI ha lanciato lo scorso anno uno spot da condividere sui social con gli hashtag #MollaStoTelefono e #GuardaLaStrada
L’ANAS e la Polizia di Stato invece nel 2014 avevano creato la campagna #GUIDAeBASTA.
In Italia quindi si attivano regolarmente le campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, ma la comunicazione più efficace, e a volte spesso anche più cruda, si può trovare nei paesi anglosassoni o negli Stati Uniti, in cui spesso sono compagnie private che si dimostrano sensibili ai temi della sicurezza in auto. Le pubblicità di AT&T e di SummerBreak sono esempi che meritano particolare attenzione per l’efficacia e il metodo di trasmissione del messaggio. Entrambe fanno parte della campagna “It can wait“, che insiste sul fatto che sms, Twitter, foto, Facebook e Snapchat possono aspettare perché non valgono una vita umana.
AT&T, una compagnia telefonica statunitense, ha creato una lunga serie di video sulla pericolosità di utilizzare il telefono alla guida: i video non usano mezzi termini e sono pensati per coinvolgere emotivamente le persone, proponendo scene di vita quotidiana interrotte bruscamente da gravi incidenti causati da distrazioni che spesso sottovalutiamo.
SummerBreak, una serie su Youtube per ragazzi, mira invece al target di giovani neopatentati, facendo scontrare i ragazzi e le ragazze protagoniste dello show con la dura e cruda realtà delle conseguenze che possono derivare da un incidente causato dall’uso di uno smartphone alla guida. I protagonisti, dopo aver detto quanto, come e perché usano il telefono mentre guidano, si trovano di fronte ad una giovane ragazza che porta visibili segni di un incidente, causato per l’appunto dalla distrazione di un guidatore che stava usando il cellulare ed ha investito la sua auto. La reazione è da vedere.