- La strada non è una pista
Se guido una Tesla penso che l’autopilota voglia uccidermi
Quelle del titolo sono le esatte parole pronunciate in una intervista da Peter Mertens, capo della ricerca e sviluppo Volvo. Casa automobilistica leader mondiale in quanto a sicurezza degli autoveicoli.
Prosegue poi con le dichiarazioni: “Chiunque racconti che esistono sistemi che guidano meglio degli umani, sta mentendo chiunque voglia anticipare i tempi rischia di creare problemi a tutta l’industria dell’auto. Noi siamo il brand della sicurezza e stiamo procedendo con la dovuta cautela. Finché i sistemi autonomi non saranno migliori di un guidatore in carne e ossa, Volvo non li adotterà.”
Sembra una funesta profezia per il malcapitato 44enne che lo scorso 7 maggio su un’autostrada nei pressi di Williston, negli States, è rimasto coinvolto nel primo incidente mortale su una macchina a guida automatica. Secondo le prime ricostruzioni pare che l’ ex marines quarantenne aveva inserito l’Autopilot sulla sua Tesla Model S, per rilassarsi e guardare addirittura un film sul suo tablet. Un Tir che proveniva in senso opposto svoltava a sinistra (in quel tratto di autostrada è consentita tale manovra) mettendosi pertanto in posizione perpendicolare rispetto alla traiettoria di marcia dell’auto. Il sistema automatico avrebbe dovuto disattivare il cruise control, rallentare l’auto fino a fermarla se necessario e invece, pare per una confusione cromatica tra il lato del tir e lo sfondo del cielo, nulla è stato rilevato. L’auto si è schiantata pertanto contro il TIR finendo a forte velocità incastrata sotto lo stesso.
Dalla casa di Palo Alto, ovviamente non vogliono invalidare i 130 milioni di miglia percorsi in autopilot senza disguidi e ci tengono a sottolineare che “l’assistenza fornita dal “pilota automatico” non è perfetta e quindi richiede sempre al conducente di rimanere all’erta. Ciononostante, sicuramente riduce il carico di lavoro del guidatore e migliora la sicurezza rispetto alla guida normale”.
Le domande nascono spontanee: l’occhio umano avrebbe commesso lo stesso errore? A fronte di un primo errore del pilota automatico, lo stesso sistema quante altre morti ha evitato?