• La strada non è una pista

Pedone: l’utente debole della strada

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Come abbiamo visto nell’articolo precedente il pedone è il soggetto più vulnerabile tra gli utenti della strada.

 

 

L’ETSC (European Transport Safety Council) ha pubblicato il 30 gennaio 2020 un report che analizza la situazione degli incidenti per le varie tipologie di utenti stradali in Europa: dal 2010 al 2018 il numero di morti dei pedoni è il 21% del totale, più di ciclisti (18%) e, incredibilmente, dei motociclisti (8%). Lo stesso ETSC scrive però che i dati raccolti non sono da considerarsi completi e totalmente affidabili. Spesso le morti o gli infortuni dei pedoni non sono contati tra gli incidenti stradali, semplicemente perché la polizia magari non è stata interpellata. Ciò fa presumere che in Europa i morti siano più dei 5180 ufficiali calcolati ogni anno di media.

 

Pedoni e ciclisti inoltre sono le due categorie che, negli ultimi 10 anni, hanno visto una riduzione più lenta degli incidenti mortali su strada: addirittura non si è ridotta di nemmeno un punto percentuale la mortalità dei ciclisti.

 

 

In Italia, nello specifico, la percentuale di incidenti fatali per i pedoni non è diminuita dal 2010 al 2018 e il 77,8% dei sinistri avviene su strade urbane. La riduzione di tali numeri non dipenderà solo dall’adattamento a comportamenti, infrastrutture e regole più restrittive sulla viabilità. Un cambiamento radicale degli spazi urbani è fondamentale per poter rendere sicuri gli spostamenti a piedi, sopratutto nei tratti che gli utenti percorrono quotidianamente, per lavoro o prime necessità.

 

L’ETSC, nel suo comunicato stampa ufficiale, richiede infatti “azioni urgenti” per ridurre le morti di pedoni e ciclisti. È da aspettarsi quindi che nel futuro più immediato i governi prendano misure per migliorare la sicurezza degli utenti più vulnerabili della strada.

 

Questo fa sorgere naturalmente un pensiero: quante persone quindi, tra quelle abituate a spostarsi quotidianamente a piedi e in bici, sono consapevoli dei rischi che corrono? E quante lo sono delle regole che dovrebbero mantenere per muoversi in sicurezza in città e fuori dai centri abitati?

 

Hai mai pensato al percorso casa-lavoro che un tuo cliente fa a piedi come una situazione di pericolo?

 

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