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Le grandi manovre del 2013 e la “Bad Company”
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Continuano le grandi manovre delle compagnie assicurative che oramai popolano un mercato quasi oligarchico nel panorama italiano. Nel 2013 Unipol e Fondiaria Sai, continueranno il loro percorso verso UNI-SAI. I natali ufficiali sono previsti per il prossimo mese di luglio e molto probabilmente lasceranno a qualche altro gruppo la Milano Assicurazioni. Dal board del leone alato, Generali, arriva la proposta del CEO di inglobare (e quindi eliminare) i marchi INA Assitalia, Toro e Fata. Si chiameranno tutti semplicemente Generali in un ottica di razionalizzazione di costi. Resterà presente solo il marchio Alleanza.
Nel frattempo, a causa della continua ascesa dei costi delle assicurazioni RC auto, scaturisce, in una tavola rotonda, una proposta da una dirigente ISVAP, di istituire la cosiddetta “bad company”, stile americano.
La bad company è una compagnia pubblica o consortile che svolge la funzione di assicuratore residuale per quei rischi non graditi dalle compagnie che finiscono per penalizzare le tariffe degli assicurati virtuosi sotto tutti i punti di vista. E’ il caso degli assicurati sinistrosi, che verrebbero così dirottati sulla bad company istituita appositamente per raccogliere i conducenti più imprudenti alla guida. Un sistema che eviterebbe di fare di tutta l’erba un fascio, come si suol dire. Diciamo che i guidatori virtuosi non si troverebbero a pagare lo scotto dei colleghi più sbadati, sfortunati o indisciplinati. Le modalità di sovvenzionamento della bad company, a cura dello stato o della altre stesse compagnie, lascia però molti dubbi sulla possibile attuazione del progetto.