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Auto senza pilota: il futuro è senza conducenti
Nel panorama delle auto senza pilota, Tesla e Google sono solo quelle che hanno fatto i passi più grandi fino ad ora, ma non sono le uniche aziende a investire nelle tecnologie della guida connessa o automatizzata: Uber ha testato proprio in questi mesi delle auto con guida assistita e da mesi si vocifera che anche la Ford stia puntando a creare la propria auto senza pilota.
Le auto senza pilota, o self-driving car, sono auto provviste di un complesso sistema che guida in maniera letteralmente automatizzata il veicolo, tramite un software che elabora i dati provenienti da svariati sensori di posizionamento gps e di rilevamento ambientali. La macchina autopilotata infatti non deve solo seguire un percorso tracciato dal navigatore gps, ma deve considerare le numerosissime variabili di scenario che si possono verificare in strada e identificare tutti gli ostacoli che normalmente si possono trovare lungo un percorso.
Come già anticipato, Tesla e Google sono le capofila delle aziende che stanno finanziando la ricerca sulle auto senza pilota: Tesla al momento prevede un optional per le proprie auto elettriche, l’Autopilot mode, mentre Google è al lavoro su un progetto che punta alla mobilità di massa e la cui idea di partenza è proprio l’automazione completa della guida. Il sistema di Tesla è ancora da considerarsi un sistema di guida assistita e non è un sostituto del conducente, mentre le auto di Google sono prive di comandi e totalmente indipendenti. Due progetti diversi ma che mirano entrambi a creare delle auto che non avranno più bisogno di conducenti.
Fino ad oggi i test su strada hanno dato risultati positivi ma hanno registrato anche degli incidenti gravi, il cui caso più famoso è quello del 7 maggio 2016 in cui ha perso la vita Joshua Brown, proprietario di una Tesla: il sistema Autopilot dell’auto non ha rilevato il rimorchio cromato di un camion che era di traverso sulla strada, schiantandosi così ad alta velocità e senza rallentare. Recente invece è l’incidente in cui è stata coinvolta un’auto con guida assistita di Uber, fortunatamente senza vittime. Le previsioni sulla sicurezza delle auto senza conducente sembrano però positive: un recentissimo studio della Bosch ha calcolato, prendendo in esame la realtà di Stati Uniti, Cina e Germania, che i sistemi di guida assistita eviteranno 260.000 incidenti all’anno, quando nel 2025 saranno ipoteticamente diffusi capillarmente.
Un aspetto che va decisamente a favore di questa tecnologia è quindi la sicurezza: gli incidenti causati da errori umani potranno decisamente essere ridotti, come sarà ridotto l’inquinamento e il numero di infrazioni delle norme stradali. Ma nel caso questi sistemi dovessero fallire?
Sicuramente il mondo delle assicurazioni e del risarcimento dovranno adattarsi e proporre dei servizi e dei prodotti nuovi e pensati per questi casi, ma allo stesso tempo dovranno essere rivisti anche leggi e codici della strada. L’automazione della guida delle auto pone, e porrà certamente, un problema del tutto nuovo: chi risponde della responsabilità dei danni causati da una macchina senza conducente? E se invece il conducente attiva il sistema di guida automatica e questo sbaglia?