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Assemblea annuale ANIA: Historia se repetit

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manichinoHistoria se repetit diceva Giambattista Vico. Diceva anche che l’uomo è sempre uguale a se stesso, pur nel cambiamento delle situazioni e dei comportamenti storici. Corsi e ricorsi storici. Quanti aforismi per inquadrare quella staticità della relazione annuale dell’ANIA sull’assicurazione italiana. Cambiano i musicanti ma la musica è sempre quella! Minucci sostituisce Cerchiai ma la colpa della mancata riduzione delle tariffe è sempre dei sinistri troppo cari, delle frodi e dell’atteggiamento dei patrocinatori.
Cala il numero di incidenti (-12,8%), la frequenza media (-11,9%) ma non il costo medio (€ 4.377,00) che subisce un lieve rialzo rispetto alla precedente annualità. Cala però anche il numero degli assicurati (in ambito di Responsabilità civile automobilistica). Gli effetti della crisi, del caro polizza e caro benzina si ripercuotono inesorabilmente anche sulle esigenze di mobilità degli italiani. Alcuni sostituiscono il mezzo privato con quello pubblico, altri rischiano la circolazione senza polizza. 13,4 miliardi di euro il costo complessivo pagato dalle compagnie assicurative di cui 9 miliardi per lesioni (3,4 per quelle micropermanenti e 5,5, per le lesioni gravi).
L’obbiettivo sarebbe quello di non pagare nulla, ma ovviamente è impossibile. Allora si tende a compromettere quei diritti che assemblea costituente prima e legislatore dopo intendevano salvaguardare. “Scurdammoce ‘o passato” e concentriamoci su presente e futuro. Le modifiche all’art 139 introdotte dal Decreto Liberalizzazioni di Monti, mentre indignano i medici e attendiamo i giudici che creeranno letteratura, porteranno risparmio per le compagnie? Nel frattempo però si pensa anche a far approvare l’altra censurabile tabella, quella delle macro permanenti, che la scorsa estate subiva la bocciatura del consiglio di Stato. A reintrodurre la penalità del 30% per il mancato rispetto della clausola del risarcimento in forma specifica che non aveva superato il test di ingresso nel citato decreto liberalizzazioni. E dulcis in fundo visto che anche il comparto della malpractice inizia ad arroventarsi (32000 richieste all’anno) per un rapporto sinistri a premi del 150%, creiamo una tabella anche per i risarcimenti per gli errori medici. Si legge nella relazione: “…riducendo la discrezionalità delle valutazioni giurisdizionali del danno biologico e rendessero più certo e stimabile in anticipo l’ammontare del risarcimento dovuto dalle compagnie.”  Ma stiamo parlando di stacco e riattacco lamierati e dei tempari per la riparazione delle macchine? O forse della sofferenza e della dignità umana? Che sugli scaffali delle edicole, a fianco a quattroruote ci troveremo in futuro “duegambe – o quasi”, la quotazione degli esseri umani per le compagnie assicurative?
 
Mario: “Ciao Gigi, quanto vale l’errata amputazione del tuo braccio destro?
Gigi: “Non lo so. Guarda sulla rivista Mario.”
Mario: “Di che anno sei?
Gigi: “1976
Mario: “Ah! Ma primo o secondo semestre….”