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Abroghiamo gli articoli dal 2043 al 2059 del codice civile. Facciamo prima!

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Come direbbe l’ex magistrato di mani pulite, ora segretario dell’IDV: “ma che c’azzecca?”  Ma che c’azzecca la modifica dell’art 139 del Codice delle assicurazioni, subordinando la liquidazione delle micro lesioni all’accertamento strumentale, con il decreto liberalizzazioni che doveva rilanciare la disastrata economia italiana? Si è favorita la libera concorrenza del mercato assicurativo o si è favorito ancora una volta il potere forte della lobby del tagliandino?
Avevamo appena scongiurato l’approvazione della tabella unica nazionale per le macrolesioni, che tagliava a metà i risarcimenti dei gravi danni da circolazione stradale, che ecco pronta la compromissione delle micro lesioni. Infilate in un decreto che doveva passare in fretta senza troppi rinvii. Nulla quaestio ci mancherebbe, al nobile, condivisibile spirito del legislatore e di quanti lo sostengano, ANIA compresa, di contrastare il fenomeno delle frodi in favore di una riduzione delle tariffe RCA (peraltro da sempre promessa – Legge 57/2001, Legge 273/2003, D.Lgs 209/2005, etc.- e mai realizzatasi). Che si inaspriscano le pene per i truffatori tutti e si butti la chiave della galera di commette reati gravi o addirittura mortali mettendosi alla guida ebro o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Nessun attenuante. Ma quest’intento perde la nobiltà quando a farne le spese sono gli onesti. Quelli che il danno da iperestensione ed iperflessione del capo l’hanno subito davvero. Con conseguenze permanenti ma non hanno le risorse economiche  per accedere ai costosi accertamenti strumentali, oggi obbligatori per far valere i propri diritti. E dire che sempre il legislatore nel 1969 con la legge 990 istituiva l’obbligatorietà dell’assicurazione auto con il fine precipuo di salvaguardare i diritti delle vittime della strada. Forse questo concetto si è perso per strada.

Comunque, lassù non sono ancora contenti. Prima Verdone, responsabile del settore auto dell’ANIA, scrive a Monti le proprie doglianze. Quelle modifiche al 139 potevano essere scritte meglio. Avrebbe preferito forse: le lesioni di lieve entità non devono essere risarcite anche se strumentalmente accertate. Punto e basta. Si perché in effetti le interpretazioni in punto di diritto forse discostano dai diktat che le compagnie assicurative hanno inviato ai propri fiduciari medici legali. Basti leggere questo commento degli avv.ti Settimio Catalisano e Angelo Massimo Perrini su altalex.
Inoltre quella decurtazione del 30% a chi non osservava le regole del risarcimento in forma specifica è stato cassato! Non va bene.
E mentre Milano finanza titola: “Decreto Liberalizzazioni: un affare per le assicurazioni”, dall’altra parte ecco che il nuovo presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, in una mefistofelica unione con Alessandro Santoliquido, direttore generale di Sara Assicurazioni (già noto agli operatori del settore quando allora direttore di Ras Service aveva avuto una infelice uscita sui patrocinatori stragiudiziali all’indomani dell’entrata in vigore dell’indennizzo diretto) pubblica il “libro nero della RC Auto”. 4 diaboliche raccomandazioni al governo:
1.       le assicurazioni sono i buoni
2.       gli assicurati i cattivi
3.       I sinistri sono tutti finti
4.       I danni non devono essere pagati
“Crediamo che sia particolarmente urgente – ha spiegato il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani – contemperare il diritto dei danneggiati ad avere un equo risarcimento con il diritto degli assicurati ad avere un costo sostenibile per la rc auto. Il libro di Vincenzo Borgomeo illustra una situazione paradossale nella quale la maggioranza degli automobilisti onesti viene danneggiata dal comportamento truffaldino di una minoranza agguerrita e protetta. Bisogna spezzare – ha concluso Sticchi – la spirale di aumento dei costi che finora si è sempre tradotta in aumento delle tariffe assicurative”..
“Sia le imposte sia una parte dei costi delle Compagnie – spiega Alessandro Santoliquido, direttore generale di Sara Assicurazioni – sono proporzionali  ai premi e possono essere ridotti se si riducono i costi dei sinistri e quindi i fabbisogni tariffari delle Compagnie. Per ridurre l’rc auto è necessario intervenire sui costi dei sinistri. Ma per ridurre i costi dei sinistri è necessario intervenire sul contrasto alle frodi e sul contenimento di alcune componenti di costo”.

Io proporrei l’abolizione degli art 2043 e 2054, mantenendo l’obbligo di versare i premi rca, come fosse una tassa per il possesso di un veicolo a motore. Così. Anche solo per mantenere le scuderie di qualcuno!

Meditate gente. Meditate.