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29 milioni di multa a Generali e UnipolSai per una intesa restrittiva della concorrenza

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29 milioni di euro. A tanto ammonta la multa che l’Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato ha inflitto alle compagnie assicurative Generali Italia e UnipolSai  per aver perpetrato, dal 2010 al 2014 una intesa restrittiva della concorrenza, utile all’aggiudicazione della fornitura dei servizi assicurativi RCA per 15 aziende di trasporto pubblico locale in altrettante città italiane.

Si legge nel comunicato stampa dell’Autorità del 26 marzo 2015: “A giudizio dell’Agcm, si è trattato di un’intesa unica e complessa consistente nella mancata partecipazione a numerose procedure di affidamento dei servizi assicurativi rami Responsabilità Civile Auto (RCA), allo scopo di evitare il confronto competitivo e mantenere la clientela storicamente servita attraverso negoziazioni bilaterali, a fronte di premi crescenti. Su un totale di 58 gare, 39 sono andate deserte e 19 sono state aggiudicate alla compagnia storicamente affidataria del servizio, in quanto unica offerente, bandite da queste aziende: AMTAB Bari, CSTP Salerno, APS Holding Padova, Autoservizi Irpini, STP Terra d’Otranto, CTP Napoli, GTT Torino, AMT Catania, ATC Terni, FTV Vicenza, AMT Genova, Tiemme Toscana Mobilità, ATAM Reggio Calabria, Azienda Trasporti di Messina e ASM Rieti.

Il coordinamento è avvenuto, tra l’altro, attraverso i contratti intercorsi tra le compagnie nel gruppo di lavoro sul Trasporto pubblico locale istituito presso l’ANIA, l’associazione di categoria delle imprese assicurative. L’intesa è stata giudicata molto grave dall’Antitrust perché aveva per oggetto la partecipazione coordinata a gare d’appalto in un comparto particolarmente sensibile, come la copertura assicurativa obbligatoria sui rischi RCA nel Trasporto pubblico locale, per l’alto numero di aziende e di gare coinvolte, e infine per la durata

Arrivano subito le smentite dei due colossi assicurativi che si dichiarano estranei a qualsiasi pratica scorretta e c’è da aspettarsi che ricorrano al TAR per richiedere l’annullamento della sanzione.

Certo se il TAR confermerà la sanzione ci sarà da chiedersi su quali spalle ricadranno i maggior costi sostenuti dalle compagnie. Forse sugli assicurati stessi? E proprio per questo motivo viene da chiedersi come mai i media danno poco risalto a notizie come queste mentre sono sempre solerti nella direzione opposta, ovvero a denunciare le truffe in danno delle assicurazioni (ugualmente deplorevoli e meritevoli di condanna)?

Probabilmente l’eco mediatica di questa notizia, in questo particolare momento storico a pochi giorni dall’approvazione del Consiglio dei Ministri del D.D.L. Concorrenza, a dir poco lesivo dei diritti quanti avranno a subire danni derivanti dalla circolazione stradale, avrebbe stonato.